giovedì 19 gennaio 2012

VIAGGI&WEEKEND -Madagascar, un paradiso dal sapore tropicale

LE RAGAZZE DELLO STAFF DELL'AGENZIA VIAGGI&WEEKEND VI AUGURANO UNA BUONA GIORNATA,  E  VI PROPONGONO ALCUNE IDEE PER TRASCORRERE UNA FANTASTICA VACANZA .



Tra la perla di Nosi Be e l'affollata Antananarivo benvenuti su questa fantastica isola!
Definito dai naturalisti il "paradiso perduto" per la sua straordinaria varietà di flora e fauna, questa terra offre molto più del dolce far niente su spiagge da sogno. Dalle foreste tropicali agli immensi canyon deserti, dalle spiagge bianchissime bagnate da un mare cristallino agli altopiani coltivati a risaie, scoprirete le più disparate meraviglie della natura: lemuri, camaleonti, pervinche e baobab, aloe, gechi, sifaka e le gigantesche balene megattere.Staccatasi nella notte dei tempi dal continente nero, il Madagascar è un'isola grande una volta e mezza l'Italia ed è la quarta per grandezza nel mondo.Popolata inizialmente da navigatori malesi e indonesiani man mano incrociati con le tribù di colore, colonizzata dai francesi che esercitano ancora una forte influenza politica, è una terra dalle affascinanti culture tribali, dagli insoliti cerimoniali e dagli interessanti “fady” (tabù). Il popolo malgascio ha una vocazione compassata e cordiale, devota all'ospitalità. E’ infatti facile, girando per le povere campagne del sud, che i contadini vi invitino ad assaporare alcuni piatti della cucina locale, dove il riso è il protagonista indiscusso, solitamente accompagnato da carne di zebù, pollo, maiale o pesce. Tipica bevanda locale alcolica, che è possibile assaggiare in occasione delle feste tradizionali, è il betsabetsa, prodotto con la canna da zucchero. Gastronomia ma soprattutto cultura e rituali dalle origini antiche. C’è la Lotta Malgascia, che si pratica principalmente nei villaggi costieri. Ad Analavava, invece, nel nord ovest del Madagascar, la calma domenicale viene interrotta dal Moraingy, un rito di forza e virilità, col quale giovani provenienti da diversi villaggi si sfidano incitati dai suoni e dai canti del pubblico. Nel cuore degli altopiani si svolge una cerimonia la cui origine va al di là della memoria umana: il Famadihana. Parenti e amici rendono omaggio, ogni anno, dall'inizio di giugno alla fine di settembre, ai cari defunti. Secondo il curioso rito del "voltare le ossa", le tombe vengono aperte e i vivi “fanno ballare” i loro morti durante grandi feste, nel corso delle quali i paesani, tra banchetti e momenti di raccoglimento, danzano tutta la notte intorno alle orchestre di vako-drazana.
Da nord a sud l'isola è un susseguirsi di paesaggi da favola, dagli scorci desertici della zona meridionale alle foreste pluviali del settentrione, ricche di stranezze e peculiarità assenti in qualsiasi altro posto della terra, fino al senso di avventura che si respira nella Costa della vaniglia. Tra le tante sfaccettature che questa terra presenta ci sono alcuni luoghi che vale davvero la pena visitare.
1- La perla assoluta è l'isola di Nosi Be, che le sue spiagge incontaminate e bagnate dalle acque cristalline dell'Oceano Indiano, rendono un’attrazione  turistica internazionale.  Dotata anche di strutture lussuose è ricca di ristoranti, locali notturni ed eccellenti siti subacquei, perfetti per le immersioni. Nella sua capitale Andoany potrete visitare la vecchia prigione, eretta nel 1855, e altri edifici coloniali, immergendovi in una città che sembra essersi fermata all'arrivo dei francesi. Per i più romantici è consigliata una gita sulle vette del Mont Passot, 329 metri da cui si possono ammirare splendidi tramonti e l'intero panorama di Nosy Be, circondati da straordinari laghi vulcanici.
2- Affollata, inquinata e rumorosa... Benvenuti a Antananarivo (Tana), la capitale del Madagascar. Nonostante le premesse poco incoraggianti, questa città è piena di scorci da vedere.  Un prima tappa interessante può essere Kianja ny Fahaleovantena (Place de l'Indépendance), nella zona alta della città, fulcro della movida cittadina. Da qui scendono strette stradine che corrono vicino a diverse chiese e agli ex-edifici reali fino a raggiungere le rovine di Rova, l'antico palazzo della regina, che bruciò completamente nel 1995, quasi certamente per motivi politici durante le elezioni. L'imponente Mercato di Zoma è senza dubbio l'attrattiva principale della città, il posto per scovare i migliori articoli dell'artigianato malgascio. Dagli oggetti di legno abilmente intagliato a alle bomboniere, ai bati e ai portafoto ottenuti con la papier antaimoro (la carta ricavata dalla lavorazione di una pianta e poi decorata a mano), avrete l'occasione di portarvi a casa qualche souvenir a buon prezzo. La zona non è delle più tranquille però.  Non girate quindi con troppi soldi in tasca.
3- Tsingy de Bemeraha. 152.000 ettari dichiarati  dall'UNESCO Patrimonio dell'umanità, che comprendono una gigantesca foresta di pinnacoli di arenaria popolata da una grande varietà di specie animali. Molto suggestive le gite organizzate che prevedono a volte uno spettacolare viaggio in canoa lungo il Fiume Manambolo.
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