venerdì 26 agosto 2011

VIAGGI&WEEKEND - IL CILENTO, LA COSTA DEI MITI

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Un'immersione nel cuore del Cilento, tra lunghe spiagge sabbiose, ottima gastronomia, storia e cultura.
Questo viaggio ha inizio proprio da Agropoli, porta naturale della costa cilentana, all'estremità meridionale del Golfo di Salerno, facilmente raggiungibile sia in treno, lungo la direttrice Napoli-Reggio Calabria, che in auto, dallo svincolo di Battipaglia dell'Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria.
Furono i bizantini, che nel VI secolo fortificarono il promontorio, a porre il nome di "Akropolis" cioè "città posta in alto". La visita ad Agropoli ha inizio nelle stradine del centro storico, visitando la Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli. Il borgo antico è raggiungibile a piedi, percorrendo la caratteristica salita degli "scaloni", per secoli unica via di accesso alla parte alta: si tratta di una serie di gradinate larghe e basse, circondate da un muro di protezione, ornato da merli con estremità sferica che richiamano quelli posti sulla Porta dell'abitato del centro storico.
Prendendo la statale 267, superato il rinomato centro balneare di Santa Maria di Castellabate, si raggiunge Castellabate, una tappa da non perdere. Il borgo si è sviluppato intorno al castello costruito nel 1123, ed è un dedalo di stradine e deliziose piazzette dove si affacciano bar, ristoranti e antiche residenze aristocratiche. Poco distante da questo comune si trova il promontorio di Punta Licosa, l'unica località della Campania ad essere stata contemplata fra le spiagge più belle d'Italia, compresa entro i confini del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano. È raggiungibile a piedi attraverso un sentiero, a partire dal porto di San Marco. I suoi fondali sono ricchi di posidonia, che ricopre interi tratti della costa e la natura è selvaggia e incontaminata.
Tutta la zona è dominata dal Monte Stella, che supera i 1100 metri d'altezza, da cui si può godere un panorama meraviglioso. Sulle pendici meridionali è arroccato Pollica, un piccolo borgo medievale che fu soggetto all'autorità dell'Abbazia della Trinità di Cava de' Tirreni fino al 1410.
Scendendo sulla costa, sempre lungo la SS 267, si trovano le località turistiche di Acciaroli e di Pioppi. In particolare Acciaroli ha guadagnato un posto d'onore nell'immaginario collettivo poiché vi soggiornò Hemingway negli anni Cinquanta, trovandovi ispirazione per uno dei suoi romanzi più celebri "Il vecchio e il mare". Bandiera Blu d'Europa, Acciaroli sa conquistare i visitatori anche a tavola, con i prodotti tipici della costa cilentana, come olio, vino e fichi che rappresentano solo un piccolo assaggio di ciò che di gustoso e genuino si può provare da queste parti.
Dopo Acciaroli, è la volta di Velia, uno dei maggiori centri turistici del Cilento, ricco di alberghi, ristoranti, residence e moderne strutture ricettive. Coste frastagliate ancora perfettamente intatte e stupende grotte marine rappresentano un unicum in questa zona straordinaria che è riuscita a conservare intatto il suo aspetto, nonostante il notevole sviluppo turistico.
A pochi chilometri di distanza si trova Pisciotta, il cui antico borgo è arroccato sulle pendici del monte Cavallara, alla sinistra del torrente Palistro. Numerosi sono gli edifici storici da ammirare, a cominciare dallo splendido e imponente Palazzo Ciaccio, così come i resti di un convento francescano risalente al 1500. Ma Pisciotta è soprattutto nota per i suoi possenti ulivi secolari, molti dei quali superano anche i 18 metri di altezza: per goderne lo spettacolo, è opportuno seguire una stradina lastricata detta "chiusa", lungo un percorso di 9 chilometri che, dalla piazza principale del paese, va verso il mare. Essa immette in una serie ininterrotta di ulivi che si chiudono sopra le teste, formando un grande arco generatore d'ombra e di splendidi giochi luminosi, conferendo un'invidiabile peculiarità al territorio. Il poeta Ungaretti ebbe a definirli sparsi come pecore a frotte", mentre le case di pescatori gli sembravano tanto bianche da essere "tornite dall'aria in peristili". A Marina di Pisciotta, poco lontano, si organizzano spesso battute di pesca notturna: infatti, tra gli ingredienti più importanti della cucina cilentana troviamo l'alice di menaica, ottima se conservata sotto sale.
Palinuro è il principale centro di attrattiva turistica della zona, il più rinomato grazie alle meravigliose bellezze naturali che circondano questa località. Qui si trovano il promontorio roccioso di Capo Palinuro, le lunghe spiagge bianche, le calette che si affacciano su un Tirreno trasparente e cristallino. Alcuni chilometri più avanti c'è Marina di Camerota, punta di diamante del turismo cilentano, frazione del comune di Camerota situato, invece, nell'entroterra. Il suo nome deriva dal greco kamaròtos che vuol dire "ricurvo", in riferimento alle numerose grotte calcaree lungo le coste, dove sono stati rinvenuti reperti archeologici risalenti all'era paleolitica. Il paese è celebre per la produzione di anfore in terracotta create secondo lo stile greco, presenti in tutte le caratteristiche botteghe di questo piccolo centro.
Per effettuare l'ultimo tratto di questo percorso, da Camerota a Sapri, bisogna prendere la strada statale 562, in una cornice naturalistica davvero notevole, caratterizzata da ulivi, boschi e pini d'Aleppo. Qui il borgo di San Giovanni a Piro domina il golfo di Policastro: a San Giovanni a Piro si trova l'Abbazia di San Giovanni Battista, risalente al X secolo, fondata dai monaci di San Basilio, dediti prevalentemente all'agricoltura, alla trascrizione dei codici, allo studio e alle discussioni teologiche. Nelle immediate vicinanze si trova anche il Monte Bulgheria, zona ideale per escursioni naturalistiche in mezzo ai boschi.
A conclusione di questo viaggio, si trova Sapri, raggiungibile con la S.S. 18 Napoli-ReggioCalabria, si trova all'estremo sud della Campania, a pochi chilometri dalla Basilicata, sul mar Tirreno, circondata alle spalle a semicerchio dagli appennini. Celebrato nei versi di Cicerone e di Luigi Mercantini con la poesia "Spigolatrice di Sapri", che raccontava la spedizione dei trecento al seguito di Carlo Pisacane e ogni estate la spedizione viene ricordata da una rievocazione in costume dello sbarco Sapri è oggi rinomato un centro turistico.

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