Le piacevoli sorprese di un viaggio alle Maldive La meta di questo nostro viaggio alle Maldive è la 'spiaggia dorata' di Ranveli, nell'atollo di Ari (o Alifu) sud. Durante il nostro comodissimo volo cerchiamo di capire dalla nostra guida qualcosa di più di questo paese, adagiato sulle acque cristalline dell'Oceano Indiano. 350mila abitanti, un quarto dei quali residenti nella capitale Malè, la repubblica delle Maldive si estende su una superficie di 300 kmq. Per la maggior parte la sua area territoriale è occupata dal mare sul quale spuntano incantevoli isolotti: in totale sono circa 1190, divisi fra 26 atolli. Di queste isolette circa 200 sono abitate da maldiviani e meno di un centinaio occupate dai piccoli ma confortevoli resort. Non vediamo l'ora che questo nostro viaggio alle Maldive abbia inizio. Alle Maldive la cortesia è di casa Appena sbarcati, mentre il nostro corpo si abitua senza fatica al piacevole caldo tropicale, raggiungiamo il terminal degli idrovolanti. Già all'interno dell'aeroporto, il gentilissimo personale ci ha aiutato a sbrigare tutte le pratiche che precedono l'imbarco. La fretta e i problemi sono già un lontano ricordo: la cortesia e l'organizzazione maldiviana è eccezionale. 30 minuti di volo sulle cristalline acque dell'Oceano ed eccoci a Ranveli. Le palme, i vialetti profumati, il silenzio: il viaggio alle Maldive ha da subito qualcosa di magico. Il mare e la spiaggia: sogno a occhi aperti Ci svegliamo, abbondante colazione e via, verso la spiaggia. I nostri occhi vengono subito riempiti dalla splendida striscia di sabbia fine e bianca di Ranveli. Armati di maschera e boccaglio ci tuffiamo in mare. Se sulla terra emersa le Maldive sono un vero e proprio paradiso, sotto l'acqua lo spettacolo è ancora più incredibile Durante il nostro viaggio alle Maldive ci siamo trovati faccia a faccia con pesci di ogni forma e colore ma soprattutto abbiamo esplorato la splendida barriera corallina.
Abbiamo nuotato con i divertenti pesci pagliaccio, i colorati pesci farfalla, i curiosissimi pesci angelo, i buffi pesci trombetta, gli impauriti pesci palla e i pacifici pesci napoleone. Non è mancata l'occasione di vedere delfini, squaletti e mante, ma lo spettacolo senza dubbio più affascinante ci è stato regalato dalla barriera corallina. Di inconfondibile bellezza e pulsante di vita, la barriera corallina delle Maldive è fra le più belle del mondo e oggi è al centro di una grande azione di tutela ambientale, al fine di evitare che un eccessivo sfruttamento possa provocare qualche problema a questo fragilissimo ecosistema. Nuotando fra coralli di tutti i tipi, di tutte le forme e di diversi colori (nero, verde, rosso) ogni turista è chiamato alla massima attenzione. Esistono norme di comportamento ben precise che vanno assolutamente rispettate e anche la costruzione di strutture turistiche è da parecchi anni fortemente vincolata da rigide leggi governative. Relax è divertimento
Alcune buone letture, le piacevoli risate con gli altri ospiti, i brevi sonnellini, la canoa e le partite a beach volley, hanno scandito il ritmo rilassato delle nostre giornate maldiviane, oltre naturalmente alle immersioni e allo snorkeling. Fare diving nell'atollo di Ari sud è molto emozionante perché, fra le altre meraviglie, offre la possibilità di vedere da vicino le affascinanti tartarughe marine. È importante sottolineare che a Ranveli esiste un centro diving con istruttori professionisti che tengono corsi certificati PADI, sigla che sta per la prestigiosa Professional Association of Diving Instructors. Davvero tante alternative per un'isola che è lunga poco più di 250 metri e larga 50. Ma, con grande emozione, scopriamo che c'è anche altro.L'atollo di Ari sud è lungo circa 90 chilometri e largo 30; 29 isole sono occupate da resort, 46 sono disabitate e 17 sono abitate da maldiviani. Una di queste ultime si trova proprio di fronte a Ranveli. Percorso il breve tratto di mare che separa il villaggio da questo isolotto (la distanza non supera i 500 metri), ci si trova calati in un'atmosfera autentica e tranquilla, dove i visi sono accoglienti e la vita ha un ritmo lento e naturale, impensabile dalle nostre parti. Si tratta di una delle tante isole di pescatori, un luogo magico per noi occidentali poco abituati a vedere una quotidianità vissuta con tanta semplicità e con mezzi così irrisori. Anche qui le distanze sono inesistenti e in poco tempo ci ritroviamo ad aver terminato il giro intero dell'isola. Pochi metri, è vero, ma per un'esperienza davvero indimenticabile. Mare di giorno, mare di notte La sera, dopo una cena tranquilla e romantica, ci si può divertire in diversi modi. Quello che però più ci ha entusiasmato è indubbiamente la corsa dei paguri. Per pochi dollari è possibile farsi assegnare un paguro che andrà poi a gareggiare con quelli acquistati, si fa per dire naturalmente, dagli altri ospiti. I paguri "corrono" in una sorta di circuito e, proprio come in Formula Uno, alla fine vincerà il paguro che per primo taglierà il traguardo. Tutto si conclude con un brindisi ai vincitori e, naturalmente, allo splendido viaggio alle Maldive.
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sui lati scoscesi della costa. Secondo tradizione un gruppo di profughi greci per sfuggire alla persecuzione iconoclasta di Leone III l'Isaurico si era rifugiato nella zona fondando il primo nucleo di case.
Manarola, seconda delle Cinque terre, si sviluppa intorno al torrente Groppo che ne rappresenta l'asse principale da cui prendono il via gli altri vicoli. Questo corso d'acqua è stato coperto nella seconda metà del 900. Parallelamente al corso del torrente si sviluppa la via di Mezzo che prima dell'intervento di copertura rappresentava la via principale. Verso mare ha sviluppato un piccolo porto. Il centro originario sembra essere stato fondato dagli abitanti di Volastra, un nucleo molto antico situato sulle colline retrostanti il paese. Interessante notare come gli edifici religiosi si siano concentrati a monte dell'abitato intorno ad una piazza.
rre percorrere una lunga scalinata di 377 gradini. Esiste comunque anche la strada carrozzabile. Corniglia si sviluppa in modo un po' diverso dagli altri paesi delle Cinque Terre poiché non ha accesso diretto al mare. Gli edifici sono meno alti e si sviluppano intorno ad una strada principale, via Fieschi, col nome di coloro che vi risiedettero nel tardo medioevo e a cui si deve una certa maggiore cura negli edifici rispetto agli altri centri.
Le notizie più antiche relative a Vernazza risalgono al 1080 quando il borgo godeva già di un certo benessere economico. Il nome deriva dalla 'Gens Vulnetia' antica famiglia romana i cui schiavi liberati fondarono questo centro. Gli elementi architettonici di pregio e la conformazione urbanistica dimostrano il livello sociale raggiunto.
ampio ha consentito una maggiore espansione urbanistica. Il nucleo medioevale è concentrato intorno al torrente Branco, ora coperto ed è diviso dalla parte più moderna e balneare dal colle di San Cristoforo dove sorge la torre Aurora.
Djerba per dimenticare. 