martedì 7 giugno 2011

VIAGGI&WEEKEND - SCIACCA (SICILIA)



Sciacca e il suo porto, che non ha perso l'aspetto caratteristico del vecchio porto di mare;… con i pescherecci ancorati al molo che sembrano quasi confondersi con il retrostante scenario fatto di casette adagiate sul terreno in declivio…Sciacca e il suo mare, limpido ed azzurro, sul quale si staglia il profilo sottile delle agavi mediterranee, e che oggi rende Sciacca meta di numerosi turisti che la apprezzano, oltre che per la presenza delle Terme, anche per la bellezza dei suoi litorali … Sciacca crogiolo di diverse culture, in cui gli stretti vicoli dal sapore islamico convivono con le numerose chiese d'eredità normanna e con i tanti palazzi, ove un tempo risiedevano le più illustri casate di Sciacca. Infine, Sciacca e la sua storia, fatta di eventi gloriosi, ma anche di episodi cruenti, come quelli narrati nel celebre «caso di Sciacca», che si svolsero all'ombra del Castello dei Luna, la cui mole, severa come un monito, domina dall'alto la città e le dona un aspetto fiabesco.
Ritrovamenti di vasi neolitici con decorazione incisa, documentano la presenza di insediamenti umani in grotte situate in prossimità della cima del monte Kronio, intorno al IV, V millennio.
Intorno al 2000 a.C., l'improvvisa comparsa di fenomeni vaporosi costringe gli abitanti a fuggire dalle grotte ed a rifugiarsi alle pendici del monte….Lì, un piccolo borgo sicano, il «borgo di fìguli», segna il primo nucleo abitativo di Sciacca, che conosce un primo incremento già nel periodo delle colonie greche.
Intorno al VI sec. a.C., la fondazione di un fortilizio da parte dei selinuntini fece si che Sciacca, in quel periodo rappresentasse l'estremo limite ad Oriente del potente regno di Selinunte.
Nel 409 a.C., dopo 242 anni di dominio, la distruzione di Selinunte segna l'inizio dell'egemonia dei cartaginesi, cui si deve, secondo Diodoro Siculo, la costruzione di un primo vero centro abitato nel sito di Sciacca.
Dal 241 a.C., con i romani Sciacca assume il nome di Termae Selinuntinae, in relazione alla presenza delle terme già note al tempo dei greci. E' in questo periodo che dal porto di Sciacca partono navi cariche di grano, per raggiungere Roma.
Dopo un periodo di decadenza, seguito alla caduta dell'impero e alle invasioni barbariche, sul territorio saccense è documentata la presenza di monaci bizantini ed eremiti, fra cui San Calogero, cui si deve la riscoperta del valore terapeutico delle stufe che da lui presero il nome.
Con gli Arabi, nell'840 d.C., Sciacca conosce una ulteriore espansione includendo ad est l'antico borgo di fìguli e ad ovest la Cadda, di origine cartaginese.
Del passaggio degli Arabi rimane testimonianza negli stretti vicoli ciechi e nei cortili di schietto sapore islamico, che caratterizzano la parte più antica della città ed il nome stesso di Sciacca che da quel periodo deriverà dall'etimo arabo Saqqah.
Dopo 259 anni di presenza araba, Ruggero il normanno conquista la città e la cinge di mura prima di donarla all'amata figlia Giulietta che la arricchisce a sua volta di chiese e monasteri.
Nel 1189 al predominio normanno succede quello Svevo, mentre la dominazione Angioina ha luogo dal 1269.
Nel 1302, in occasione dell'assedio da parte del francese Carlo di Valois, Sciacca è difesa dal nobile Federico Incisa che diviene in quell'occasione eroe locale.
La vittoria sui francesi condusse alla stesura del trattato di Caltabellotta, grazie al quale si giunse alla fine della guerra del Vespro.
Nel 1335, si amplia la cinta muraria, e nel 1380, per volere di Guglielmo Peralta, si da inizio alla costruzione del Castello nuovo, che, dal 1400 in seguito al matrimonio di Margherita Peralta con Artale Luna, prenderà il nome di Castello Luna.
Dopo un periodo di decadenza, cui contribuirono i tragici eventi narrati nel celebre caso di Sciacca, che coinvolsero le più importanti casate della città, il rinnovamento urbanistico-edilizio barocco dona a Sciacca quell'impronta che ancora oggi la caratterizza senza avere però stravolto l'immagine di una città che porta in sé ancora leggibili, i segni del tempo.
In qualsiasi periodo dell'anno si scelga di soggiornare a Sciacca, si potrà godere dell'inebriante presenza del mare, un mare spesso sereno, anche d'inverno… un mare da vivere, in ogni suo aspetto.
Vivere il mare a Sciacca significa poter immergersi in un'acqua limpida e cristallina, che raccoglie in sé tutte le sfumature del verde e dell'azzurro….significa prendere il sole sostando in litorali splendidi, uno diverso dall'altro, e poter variare scegliendo le rocce o la sabbia, l'ampia veduta di una grande spiaggia o l'intimità di una caletta nascosta; Vivere il mare a Sciacca, significa anche poterlo contemplare, guardando il panorama dall'alto del monte Kronio avvolti dal silenzio, oppure, immersi nella vivace atmosfera della popolata piazza Scandaliato …Significa, poter gustare il suo pesce e apprezzarne i sapori, magari dopo avere osservato il viavai di pescherecci che si avvicendano nel porto.
Poco fuori da Sciacca, litorali sabbiosi o rocciosi, si susseguono in un costante alternarsi di piccole e grandi insenature spesso dotate di tutte le attrezzature adatte a garantire ai bagnanti una comoda e piacevole permanenza.
A poca distanza dalla città, infatti, dirigendosi ad ovest, dopo aver preso la strada vecchia per Ribera, si incontrano diverse spiagge, fra queste i nomi più noti sono: San Giorgio, Timpi Russi, Macauda…La località di San Marco invece è possibile raggiungerla da Sciacca, seguendo la strada per Menfi; Se si desidera spingersi più lontano, a pochi chilometri da Sciacca potremo trovare altre magnifiche località, come ad esempio Eraclea, la cui candida spiaggia esalta maggiormente il colore blu del mare.

FONTE:http://www.sicilianelcuore.net

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