Il parco delle Cinque Terre raccoglie una zona caratteristica della Liguria infatti è stato considerato dall'UNESCO patrimonio mondiale dell'umanità.
Oltre a presentare un paesaggio naturale di inequivocabile bellezza, con coste a precipizio, scogliere rocciose segnate da un mare mai troppo clemente, il territorio delle Cinque Terre rappresenta un patrimonio millenario di storia contadina.
Gli abitanti di queste coste hanno strappato alla terra i campi da coltivare costruendo quei filari di muri a secco che segnano in modo così caratteristico le coste del Levante ligure. In passato in questi terrazzamenti sono state coltivate viti e olivi con la fatica di generazioni di uomini che hanno percorso a salire e scendere un territorio impervio e ostile. Le coste rocciose infatti non consentivano una fiorente attività di pesca a causa della difficoltà di approdo e non solo, gli attacchi pirateschi minacciavano spesso gli abitanti della zona. Nonostante tutto sono sorti agglomerati urbani di una bellezza tutta particolare, costruiti intorno alle caratteristiche del territorio. La struttura tipica dei centri delle Cinque terre infatti sono le case tori. Si tratta di edifici che si sviluppano per lo più in altezza. Sono spesso monofamiliari e da lontano è facile scorgere i confini delle proprietà delimitate dal colore della facciata stessa.
Visitare questi paesi è alquanto suggestivo poiché dagli spazi ristretti delle vie dette carrugi, si aprono spettacolari scorci sulla costa e sul mare. Si può visitare il parco raggiungendo i cinque paesi preferibilmente con i sentieri o col treno la cui linea ha inciso profondamente sull'aspetto dei centri abitati, che però altrimenti sarebbero irraggiungibili a chiunque abbia una benché minima difficoltà deambulatoria.
Partendo da La Spezia Riomaggiore è il primo dei cinque paesi. Si estende sulle rive del torrente Rivus Maior salendo a gradon sui lati scoscesi della costa. Secondo tradizione un gruppo di profughi greci per sfuggire alla persecuzione iconoclasta di Leone III l'Isaurico si era rifugiato nella zona fondando il primo nucleo di case.
Il centro si sviluppa introno alla chiesa di S. Giovanni Battista, posta nella parte più alta del paese.
L'edificio fu costruito dal vescovo di Luni Antonio Fieschi nel 1340. La struttura è opera dei Magistri Antelami del cui impianto originario rimangono le monofore e le due porte gotiche aperte sul fianco destro decorate con elementi zoomorfi e antropomorfi.
La facciata è frutto di una ristrutturazione del 1870 a seguito della quale la chiesa venne allungata. Il rosone comunque risale al primo edifico. La chiesa è costituita da tre navate e vi sono custoditi un crocifisso ligneo del Maragliano, la “Predicazione del Battista” attribuita a Domenico Fiasella e un trittico nella navata destra attribuito all’Antelami. Di un certo pregio è anche il pulpito del 1530 con bassorilievo raffigurante San Martino.
Nei pressi della chiesa si trova la casa dove abitò il pittore fiorentino Telemaco Signorini (1835-1901), uno dei primi Macchiaioli.
E' presente anche una fortificazione chiamata 'Castellazzo di Cerricò' dal nome del colle su cui si erge, fu edificata dai conti Turcotti, signori di Ripalta e finito dai Genovesi tra XV e XVI secolo.
Ha forma di quadrilatero con due torri circolari. Nell'800 la parte interna fu riempita di terra e adibita a cimitero. Dopo gli ultimi restauri l'edificio è stato ripristinato e attualmente è usato come centro culturale.
Da Riomaggiore parte un percorso sulla costa detto 'Via dell'amore' che riserva magnifici scorci.
Manarola, seconda delle Cinque terre, si sviluppa intorno al torrente Groppo che ne rappresenta l'asse principale da cui prendono il via gli altri vicoli. Questo corso d'acqua è stato coperto nella seconda metà del 900. Parallelamente al corso del torrente si sviluppa la via di Mezzo che prima dell'intervento di copertura rappresentava la via principale. Verso mare ha sviluppato un piccolo porto. Il centro originario sembra essere stato fondato dagli abitanti di Volastra, un nucleo molto antico situato sulle colline retrostanti il paese. Interessante notare come gli edifici religiosi si siano concentrati a monte dell'abitato intorno ad una piazza.
La chiesa parrocchiale della Natività di Maria Vergine, ma indicata come chiesa di S. Lorenzo patrono del paese, risale al 1338 ed è opera dei Magistri Antelami. In facciata si trova un rosone decorato che pare essere stato realizzato dagli stessi autori di S. Pietro di Corniglia. Il portale presenta arco ogivale con bassorilievo raffigurante il martirio di S. Lorenzo.
La chiesa custodisce un trittico del '300 raffigurante la Madonna con Bambino e i Santi Lorenzo e Caterina e nella navata sinistra si trova un altro trittico proveniente dal santuario di Volastra raffigurante S. Lorenzo, S. Domenico e S. Giovanni Battista, entrambi di autore sconosciuto. Il campanile venne ricavato da un'antica torre, per tanto è separato dalla chiesa.
Manarola aveva anche un castello di cui ora è solo individuabile un bastione inglobato nelle case.
Sulla collina della Collora è situato un presepe luminoso che viene acceso nel periodo natalizio.
Una curiosità rappresenta una piramide in cemento dipinta di bianco che si erge tra le case. Non è altro che un segnale trigonometrico per i naviganti.
Corniglia si sviluppa a parecchi metri sul livello del mare e per raggiungere la spiaggia occorre percorrere una lunga scalinata di 377 gradini. Esiste comunque anche la strada carrozzabile. Corniglia si sviluppa in modo un po' diverso dagli altri paesi delle Cinque Terre poiché non ha accesso diretto al mare. Gli edifici sono meno alti e si sviluppano intorno ad una strada principale, via Fieschi, col nome di coloro che vi risiedettero nel tardo medioevo e a cui si deve una certa maggiore cura negli edifici rispetto agli altri centri.
Da un documento del 1276 si ha notizia di un antico castello, ma attualmente rimangono solo i ruderi di una rocca risalente al 1556, a strapiombo sul mare.
La chiesa parrocchiale di San Pietro risale al 1334 e inglobò un edificio precedente che risaliva all'anno mille. Fu eretta per volontà dei Fieschi e lo stile di facciata è quello gotico delle origini, con pietra locale e un rosone del 1351. Internamente prevale il barocco, su impianto a tre navate.
Vi sono custoditi un fonte battesimale del XII secolo e un polittico.
Le notizie più antiche relative a Vernazza risalgono al 1080 quando il borgo godeva già di un certo benessere economico. Il nome deriva dalla 'Gens Vulnetia' antica famiglia romana i cui schiavi liberati fondarono questo centro. Gli elementi architettonici di pregio e la conformazione urbanistica dimostrano il livello sociale raggiunto.
Il nucleo abitato è caratterizzato da un'unica via centrale che un tempo era segnata dal torrente Vernazzola ora coperto. Da essa si dipartono viuzze e scalinate dette 'arpaie' . Di fronte al porticciolo si apre una pizzetta punto focale del paese.
La chiesa di Santa Margherita di Antiochia venne costruita nel 1318 in stile gotico antelamico, ma sul sito vi era un precedente edificio. Sorge su una roccia ed è lambita dal mare. La leggenda narra che venne trovata una scatola contenente un dito di S. Margherita di Antiochia e nella località Isolotto venne edificata una prima chiesa. Una mareggiata la distrusse portandosi via anche la reliquia che però venne ritrovata là dove ora è collocata la chiesa. Tra 1550 e 1600 la pianta venne ampliata allungando di due campate le navate. Questo intervento procurò la distruzione della facciata originaria. Il campanile è a forma ottagonale con cupola a forma ogivale.
Il paese è dominato dai resti del “castrum”, il castello Doria e varie altre fortificazioni medievali risalenti all’XI secolo. Verso mare è possibile vedere un torrione inglobato nelle case parte di una fortificazione chiamata Belforte. Sulla parte opposta del castello si trova un antico torrione cinquecentesco da cui partivano le mura della cinta.
Monterosso è il paese delle Cinque terre che gode di maggiore estensione pianeggiante. La presenza di un fondo vallata più ampio ha consentito una maggiore espansione urbanistica. Il nucleo medioevale è concentrato intorno al torrente Branco, ora coperto ed è diviso dalla parte più moderna e balneare dal colle di San Cristoforo dove sorge la torre Aurora.
La parte più antica è dominata dal castello obertengo a strapiombo sul mare e si caratterizza per le numerose case torri e gli stretti carrugi. Monterosso era cinta da ben tredici torri nel XVI secolo di cui ora rimangono solo la torre rotonda nel castello, il campanile di San Giovanni e la torre Aurora.
La Chiesa principale è quella di San Giovanni Battista costruita tra 1244 e 1307 è uno splendido esempio di romanico ligure. Difatti la facciata alterna marmo bianco e serpentino verde scuro con un l'effetto rigato tipico della zona. Il rosone traforato in marmo bianco è opera di Matteo e Pietro da Campiglio.
Il campanile fu costruito su una torre medioevale di controllo, venne sopraelevato nel XV secolo.
Si segnala anche la chiesa di San Francesco che custodisce importanti opere tra cui una Crocifissione attribuita a Van Dyck.
La parte turistica che si sviluppa intorno alla stazione presenta la spiaggia più estesa delle Cinque Terre affiancata da scogliere a picco sul mare.
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Il centro si sviluppa introno alla chiesa di S. Giovanni Battista, posta nella parte più alta del paese.
L'edificio fu costruito dal vescovo di Luni Antonio Fieschi nel 1340. La struttura è opera dei Magistri Antelami del cui impianto originario rimangono le monofore e le due porte gotiche aperte sul fianco destro decorate con elementi zoomorfi e antropomorfi.
La facciata è frutto di una ristrutturazione del 1870 a seguito della quale la chiesa venne allungata. Il rosone comunque risale al primo edifico. La chiesa è costituita da tre navate e vi sono custoditi un crocifisso ligneo del Maragliano, la “Predicazione del Battista” attribuita a Domenico Fiasella e un trittico nella navata destra attribuito all’Antelami. Di un certo pregio è anche il pulpito del 1530 con bassorilievo raffigurante San Martino.
Nei pressi della chiesa si trova la casa dove abitò il pittore fiorentino Telemaco Signorini (1835-1901), uno dei primi Macchiaioli.
E' presente anche una fortificazione chiamata 'Castellazzo di Cerricò' dal nome del colle su cui si erge, fu edificata dai conti Turcotti, signori di Ripalta e finito dai Genovesi tra XV e XVI secolo.
Ha forma di quadrilatero con due torri circolari. Nell'800 la parte interna fu riempita di terra e adibita a cimitero. Dopo gli ultimi restauri l'edificio è stato ripristinato e attualmente è usato come centro culturale.
Da Riomaggiore parte un percorso sulla costa detto 'Via dell'amore' che riserva magnifici scorci.
Manarola, seconda delle Cinque terre, si sviluppa intorno al torrente Groppo che ne rappresenta l'asse principale da cui prendono il via gli altri vicoli. Questo corso d'acqua è stato coperto nella seconda metà del 900. Parallelamente al corso del torrente si sviluppa la via di Mezzo che prima dell'intervento di copertura rappresentava la via principale. Verso mare ha sviluppato un piccolo porto. Il centro originario sembra essere stato fondato dagli abitanti di Volastra, un nucleo molto antico situato sulle colline retrostanti il paese. Interessante notare come gli edifici religiosi si siano concentrati a monte dell'abitato intorno ad una piazza.
La chiesa parrocchiale della Natività di Maria Vergine, ma indicata come chiesa di S. Lorenzo patrono del paese, risale al 1338 ed è opera dei Magistri Antelami. In facciata si trova un rosone decorato che pare essere stato realizzato dagli stessi autori di S. Pietro di Corniglia. Il portale presenta arco ogivale con bassorilievo raffigurante il martirio di S. Lorenzo.
La chiesa custodisce un trittico del '300 raffigurante la Madonna con Bambino e i Santi Lorenzo e Caterina e nella navata sinistra si trova un altro trittico proveniente dal santuario di Volastra raffigurante S. Lorenzo, S. Domenico e S. Giovanni Battista, entrambi di autore sconosciuto. Il campanile venne ricavato da un'antica torre, per tanto è separato dalla chiesa.
Manarola aveva anche un castello di cui ora è solo individuabile un bastione inglobato nelle case.
Sulla collina della Collora è situato un presepe luminoso che viene acceso nel periodo natalizio.
Una curiosità rappresenta una piramide in cemento dipinta di bianco che si erge tra le case. Non è altro che un segnale trigonometrico per i naviganti.
Corniglia si sviluppa a parecchi metri sul livello del mare e per raggiungere la spiaggia occorre percorrere una lunga scalinata di 377 gradini. Esiste comunque anche la strada carrozzabile. Corniglia si sviluppa in modo un po' diverso dagli altri paesi delle Cinque Terre poiché non ha accesso diretto al mare. Gli edifici sono meno alti e si sviluppano intorno ad una strada principale, via Fieschi, col nome di coloro che vi risiedettero nel tardo medioevo e a cui si deve una certa maggiore cura negli edifici rispetto agli altri centri.
Da un documento del 1276 si ha notizia di un antico castello, ma attualmente rimangono solo i ruderi di una rocca risalente al 1556, a strapiombo sul mare.
La chiesa parrocchiale di San Pietro risale al 1334 e inglobò un edificio precedente che risaliva all'anno mille. Fu eretta per volontà dei Fieschi e lo stile di facciata è quello gotico delle origini, con pietra locale e un rosone del 1351. Internamente prevale il barocco, su impianto a tre navate.
Vi sono custoditi un fonte battesimale del XII secolo e un polittico.
Le notizie più antiche relative a Vernazza risalgono al 1080 quando il borgo godeva già di un certo benessere economico. Il nome deriva dalla 'Gens Vulnetia' antica famiglia romana i cui schiavi liberati fondarono questo centro. Gli elementi architettonici di pregio e la conformazione urbanistica dimostrano il livello sociale raggiunto.
Il nucleo abitato è caratterizzato da un'unica via centrale che un tempo era segnata dal torrente Vernazzola ora coperto. Da essa si dipartono viuzze e scalinate dette 'arpaie' . Di fronte al porticciolo si apre una pizzetta punto focale del paese.
La chiesa di Santa Margherita di Antiochia venne costruita nel 1318 in stile gotico antelamico, ma sul sito vi era un precedente edificio. Sorge su una roccia ed è lambita dal mare. La leggenda narra che venne trovata una scatola contenente un dito di S. Margherita di Antiochia e nella località Isolotto venne edificata una prima chiesa. Una mareggiata la distrusse portandosi via anche la reliquia che però venne ritrovata là dove ora è collocata la chiesa. Tra 1550 e 1600 la pianta venne ampliata allungando di due campate le navate. Questo intervento procurò la distruzione della facciata originaria. Il campanile è a forma ottagonale con cupola a forma ogivale.
Il paese è dominato dai resti del “castrum”, il castello Doria e varie altre fortificazioni medievali risalenti all’XI secolo. Verso mare è possibile vedere un torrione inglobato nelle case parte di una fortificazione chiamata Belforte. Sulla parte opposta del castello si trova un antico torrione cinquecentesco da cui partivano le mura della cinta.
Monterosso è il paese delle Cinque terre che gode di maggiore estensione pianeggiante. La presenza di un fondo vallata più ampio ha consentito una maggiore espansione urbanistica. Il nucleo medioevale è concentrato intorno al torrente Branco, ora coperto ed è diviso dalla parte più moderna e balneare dal colle di San Cristoforo dove sorge la torre Aurora.
La parte più antica è dominata dal castello obertengo a strapiombo sul mare e si caratterizza per le numerose case torri e gli stretti carrugi. Monterosso era cinta da ben tredici torri nel XVI secolo di cui ora rimangono solo la torre rotonda nel castello, il campanile di San Giovanni e la torre Aurora.
La Chiesa principale è quella di San Giovanni Battista costruita tra 1244 e 1307 è uno splendido esempio di romanico ligure. Difatti la facciata alterna marmo bianco e serpentino verde scuro con un l'effetto rigato tipico della zona. Il rosone traforato in marmo bianco è opera di Matteo e Pietro da Campiglio.
Il campanile fu costruito su una torre medioevale di controllo, venne sopraelevato nel XV secolo.
Si segnala anche la chiesa di San Francesco che custodisce importanti opere tra cui una Crocifissione attribuita a Van Dyck.
La parte turistica che si sviluppa intorno alla stazione presenta la spiaggia più estesa delle Cinque Terre affiancata da scogliere a picco sul mare.
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